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Disperazione

I Trooper che mi scortavano erano silenziosi ed impersonali, sembravano più droidi che umani.

Tutto era cambiato così velocemente, sia durante le guerre dei cloni che durante il vortice che era stato l'Ordine 66.

Mentre l'elevatore dell'enorme Star Destroyer ci portava al livello impostato, mi scorrevano nella mente le ultime vicende, le immagini di Obi Wan e Yoda, il funerale di Padmè, i gemelli... ecco, quella era un'immagine che avrei dovuto dimenticare.

Nessuno doveva scoprire la loro esistenza!


Le porte si aprirono e i nostri passi risuonarono nei lunghi corridoi della nave.

"Eccoci agli alloggi di Lord Vader!" disse uno dei trooper fermandosi davanti ad una porta che, nello stesso momento, si aprì fragorosamente.

Lord Vader... era un nome che mi pareva di aver già sentito, ma non riuscivo a ricordare quando.

Quindi non mi portavano dall'Imperatore!

Chi diavolo era Lord Vader?

Magari un ufficiale oppure un alto funzionario, dato il titolo di Lord.

Mi accompagnarono all'interno e, dall'ombra, uscì quello che poteva essere solo un incubo, non un essere umano!

Il sibilo del respiratore era inquietante, da brividi, e l’imponente figura nera, avvolta nel mantello, che avevo di fronte era terrificante.

Un'improvvisa fitta dietro alle gambe mi fece dolorosamente cadere su entrambe le ginocchia.

Il trooper responsabile, non ebbe tempo di raddrizzarsi dopo avermi inflitto il colpo e si ritrovò lanciato come una marionetta contro la porta, ormai chiusa, da cui eravamo entrati.

L'altro indietreggiò di un passo, fissando la mano guantata di nero sollevata in direzione del compagno.


"Che nessuno si azzardi mai più a toccarla!" tuonò la voce metallica dietro alla maschera.

Quella voce… quella voce…

L’impronta mentale, il fuoco nei pensieri… Non era possibile che fosse lui! Non potevo credere che in quella corazza ci fosse Anakin!

I trooper si defilarono in un istante e io rimasi da sola con lui.

No, non poteva essere, Anakin Skywalker era morto su Mustafar per mano di Obi Wan Kenobi.

Questo era un incubo e io dovevo solo riuscire a risvegliarmi prima di perdere la ragione!

‘Non mi hai detto niente!’ fu l’urlo mentale che lanciai in direzione di Kenobi. Come aveva potuto mandarmi lì senza prepararmi a nulla di ciò che avrei trovato? Come aveva potuto permettere che tutto questo accadesse?


"Mi dispiace Mellian" mi disse aprendo con un gesto i braccialetti che mi legavano i polsi e facendoli cadere a terra.

'Di cosa?' pensai io 'Di cosa ti stai dispiacendo, esattamente?' ma evitai di chiederlo apertamente.

Mi rialzai, distogliendo lo sguardo da quella figura nera, cercando di concentrarmi su quello che era, una volta, Anakin Skywalker.

"Quel nome non significa più niente!" disse avvertendo i miei pensieri "Ora sono Darth Vader".

'Che abominio è mai questo?!?' fu l'unica frase che mi concessi mentalmente prima di celare i miei pensieri.

"Cosa ti è successo?" chiesi d’impulso.

Le immagini mi investirono come un vortice... Il pianeta di lava, Padmè esanime sulla piattaforma di sbarco, Obi-Wan con l'espressione stravolta, dolori strazianti, Palpatine, il buio... disperazione.

Avrei voluto urlare e, probabilmente, più o meno lo feci.

Lui si voltò dandomi le spalle e io non riuscii a trattenermi all'avvicinarmi, quasi potessi abbracciarlo come facevo quando era piccolo.

'Obi-Wan, come hai potuto causare questo? Come hai potuto lasciare che succedesse? Tu e tutti quegli stolti del Consiglio Jedi! Idioti!'

Non potevo bloccare quel flusso di pensieri, la disperazione era troppo intensa.

Probabilmente lui percepì tutto il mio rancore verso quella casta che mi aveva fatto del male durante tutta la mia vita.


E, inaspettatamente, questo mi aiutò!

"Non faranno del male più a nessuno" disse voltandosi verso di me "Non potranno più decidere delle vite di nessuno".

Fissavo quella maschera chiedendomi quale sguardo nascondesse, se c'era ancora qualcosa del ragazzo avventato a cui avevo voluto bene.

"Riuscirò dove ho fallito" continuò lui "Ho fatto i primi passi in un nuovo mondo e c'è tanto da imparare!"

Era in preda a qualcosa di simile ad esaltazione.

"Il Lato Oscuro è potente e io diventerò il più potente Signore dei Sith!"

Mi girava la testa.

Obi-Wan non mi aveva preparata a questo... non mi aveva detto nulla!

Sempre più delirante, si avvicinò, sovrastandomi con la mole dell'armatura e avvolgendomi con l'ombra del mantello.

Mi prese le mani, in modo deciso ma delicato, come era solito fare Anakin...

"Puoi unirti a me!" era assurdamente quasi euforico "I Jedi non esistono più, ma tu non sei un Jedi! Tu rimarrai al mio fianco e sarai la mia consigliera, come è sempre stato!"

'Ero tua amica, non la tua consigliera.' pensai tristemente.

"È deciso!" esclamò con fare arrogante "Lord Sidious non dovrà sapere di te. Un Maestro e un Apprendista. Non saprà mai che esisti anche tu!"

L'ironia della sorte mi portava, da essere invisibile per i Jedi, a essere invisibile per i Sith.

Se non fosse stato tutto così tragico, avrei potuto ridere.

Si era messo a camminare per la stanza, come se muoversi lo facesse riflettere meglio.

Si arrestò d'improvviso e si voltò verso me.

"Rimarrai al mio fianco?" chiese e la voce metallica tradì l'incertezza.

L'ansia che mi stava assalendo era quasi insopportabile, ma tanto valeva andare fino in fondo.

"Sempre, mio Signore!" risposi.

E sprofondai definitivamente nella disperazione.

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