top of page

La verità

Li avevamo trovati e ci erano sfuggiti.

Il mio intervento non era stato necessario, se non per indirizzare fuori tiro qualche colpo degli AT-AT.

Ero stata attenta a rimanere molto distante da Lord Vader, contando sul fatto che fosse impegnato nella conquista della base ribelle sul pianeta di Hoth e non facesse caso al motivo per cui stavo usando le mie capacità.

Ufficialmente ero lì con lui per sgominare i ribelli ma, ancora di più, per trovare il figlio di Skywalker.

In realtà sapevo perfettamente dove fosse Luke Skywalker e il colpo che aveva centrato il suo X-Wing l’avrebbe incenerito se non avessi fatto una leggera pressione per deviarlo.

Ma Vader non doveva saperlo. E, in effetti, non lo sapeva nemmeno Luke.

Il ragazzo doveva avere la possibilità di arrivare dal Maestro Yoda… e poi se la sarebbe cavata da solo, sperando che le sue capacità fossero sufficienti per affrontare il Lato Oscuro e uscirne vincitore.

Raggiunsi Vader all’interno della base ribelle, ormai vuota.

“Ci sono sfuggiti, Milord!”

L’incauta frase del militare gli valse un volo contro la parete ghiacciata con conseguente perdita dei sensi.

L’abitudine di Vader di trattare chiunque come una marionetta, da poter gettare in un angolo, mi dava ancora i brividi.

L’avevo fatto anch’io, naturalmente, ma solo in casi di estrema rabbia.

Per lui, invece, era normale.

Aveva reagito così anche con me, in un’unica occasione, tempo prima.

Inizialmente avevo contrastato il suo attacco, ma poi avevo dovuto soccombere.

Non ho mai saputo se sia stato lui, successivamente, a raccogliermi e adagiarmi svenuta sulla lettiga, oppure se abbia dato il compito ad altri. So solo che da quel giorno il nostro rapporto è stato diverso, più distaccato, come se essersi lasciato trasportare dall’ira nei miei confronti avesse fatto crollare anche l‘ultimo residuo della sua vecchia vita.

“Era qui!” esclamò.

“Lo so” risposi io “L’ho percepito.”

“Il figlio di Skywalker si sta finalmente affacciando alle vie della Forza. Dobbiamo trovarlo prima che il suo addestramento sia completo!”

“Mio signore…” intervenni “Il ragazzo è ancora acerbo. Obi Wan non può più aiutarlo. Abbiamo tutto il tempo per trovarlo e portarlo dall’Imperatore.”

A quelle parole Vader trasalì. L’idea del figlio di Skywalker nelle mani dell’Imperatore non doveva essere tra le sue preferite.

‘Anakin, torna da noi!’ pregai intensamente tra me e me.

Quasi avesse percepito i miei pensieri, Vader si girò a fissarmi brevemente e io distolsi lo sguardo, attenta a non tradirmi e mantenendo l’apparente devozione nei confronti del Lord Sith.

Ma era solo apparente? Non saprei… avevo un compito da svolgere che comprendeva il fatto di rimanere al suo fianco. Ma, probabilmente, sarei rimasta con lui comunque, sperando di scorgere ancora il ragazzo che aevo conosciuto tanti anni prima.

“Comandante!” ordinò “Torniamo immediatamente sullo Star Destroyer! Se non possiamo arrivare a Skywalker direttamente, ci arriveremo tramite ciò che gli sta più a cuore: i suoi amici!”

Dopo di che, tracciare il cargo corelliano e seguire le indicazioni del cacciatore di taglie per arrivare a Bespin non era stato difficile.

Gli ordini di Lord Vader erano stato chiari: non dovevamo lasciare tracce del nostro sbarco a Cloud City.

Quando fossero arrivati gli amici di Skywalker, non avrebbero dovuto accorgersi di nulla.

La prima navetta che venne incontro al nostro Imperial Shuttle, fu incenerita prima ancora di trasmettere alcun messaggio, ma abbastanza lontano da non lasciare residui sul pianeta.

La trasmissione in codice dalla nostra nave all’avamposto di Cloud City avvisò, all’incirca, che qualsiasi altra resistenza al nostro atterraggio avrebbe avuto lo stesso risultato.

Nella vana speranza di fermarci una volta sbarcati, l’Amministratore della città nelle nuvole ci mandò incontro una piccola milizia con l’ordine di catturarci o abbatterci.

Insieme alla prima truppa di assaltatori, fui io a scendere dalla navetta per sgomberare il campo in attesa di Lord Vader.

Le rispettive truppe ebbero il tempo di scambiarsi solo primi colpi di blaster, ma la vista della mia spada laser ebbe l’effetto di far esitare la milizia del posto sufficientemente da permettermi di disarmarla con un gesto e una lieve pressione mentale.

Era evidente che su quel pianeta non avevano spesso visite e, comunque, mai imperiali.

Tutto si risolse con poco da ripulire sulla piattaforma di atterraggio, gli abitanti della colonia mineraria sotto il nostro controllo e Lord Vader faccia a faccia con l’Amministratore della città, Lando Calrissian.

“Siamo una piccola colonia, Milord! Non diamo fastidio a nessuno!” blaterò Calrissian visibilmente spaventato.

“Non mi illustri i dettagli, Amministratore, non siamo qui per voi!” tuonò Vader facendo trasalire i presenti “Tra poco arriveranno degli ospiti e vorremmo che fossero accolti nei dovuti modi.”

Calrissian volse uno sguardo perplesso al suo assistente semi-cibernetico per poi tornare a fissare noi.

“Vai con lui e assicurati che tutto sia pronto.” Mi ordinò Vader al termine della discussione “Questa volta non dovrà sfuggirci!”

Calrissian camminava nervoso davanti a me. A poca distanza ci seguiva Lobot, l’assistente.

I corridoi per arrivare alla sala controllo sembravano un labirinto.

“Ma quindi…” farfugliò, poco convinto di potermi rivolgere la parola “Se non è Solo con il suo equipaggio ad interessarvi, chi è?”

Lo guardai curiosa. Percepivo emozioni forti quando pronunciava il nome del contrabbandiere corelliano.

“Dopo di loro arriverà qualcun altro a cercarli. Si chiama Skywalker ed è lui la preda di Lord Vader. Quando arriverà dev’essere libero di atterrare. Nessuno dovrà ostacolarlo.”

“Dev’essere un tipo importante se Darth Vader fa tutto questo per catturarlo!”

“Non sono affari che ti riguardino” risposi secca “Lui verrà a cercare i suoi amici e tu farai in modo che sia tutto pronto per catturarlo!”

“Sì… Milady” rispose controvoglia.

Calrissian resse bene la parte e, quando l’equipaggio del Millenium Falcon sbarcò, nessuno si accorse di ciò che realmente lo stava aspettando.

Li vidi uscire dalla stanza dove avevano incontrato Lord Vader, prigionieri con la faccia sbalordita di chi ha appena ricevuto una batosta psicologica oltre che fisica.

Fu la seconda volta in cui incrociai lo sguardo della Principessa Leia, anche se lei pareva non ricordarsi d me.

Sapevo cosa avrebbero passato, sapevo che qualcuno di loro sarebbe stato torturato finchè Luke non si fosse deciso a correre in suo soccorso… cadendo inevitabilmente nella trappola di Vader.

Il giovane Skywalker aveva da poco raggiunto Yoda, quindi stava sicuramente iniziando l’addestramento.

Ma le sue facoltà andavano educate, direzionate e ciò richiedeva tempo e sacrificio. Speravo che Yoda e Obi-Wan lo convincessero a rimanere dov’era, a non affrettarsi ad incontrare Darth Vader… avrebbe potuto essergli fatale!

Ma sapevo, come intuiva anche Vader, che i sentimenti provati per i suoi amici avrebbero portato Luke ad una mossa avventata, a cercare di salvarli a dispetto dell’addestramento parziale. Era il momento di maggior vulnerabilità per un apprendista Jedi, il momento in cui il Lato Oscuro si affaccia con più forza.

E io sapevo di non poter intervenire per proteggerlo, avrebbe dovuto cavarsela da solo.

Ciò che successe in seguito fu talmente rapido da perdersi nei miei ricordi…

La delusione di veder atterrare la navetta di Skywalker lasciò presto il posto allo stupore per le facoltà che dimostrò di avere nello scontro con il Lord Sith.

Mi tenni a distanza, più per evitare di avvertire continuamente il conflitto interiore di Vader, che per trovare la forza di non intervenire nello scontro.

Lo spirito di Darth Vader, di fronte a Luke, era vivo e dolorante come un nervo scoperto.

Non potevo sopportarlo.

Ero nell’hangar principale a coordinare la partenza da Cloud City appena Vader avesse terminato la sua opera, quando sentii il comunicato di Calrissian in cui avvertiva tutti di lasciare la città il più in fretta possibile.

Ordinai alle truppe di rimanere dov’erano, intravvedendo una possibilità.

Tornai sui miei passi alla ricerca del luogo di attracco del Millenium Falcon e mi imbattei in Calrissian e Leia che, accompagnati dal Wookie, cercavano una via di fuga.

Si bloccarono e il Wookie ruggì sonoramente, ma non ebbe il coraggio di avvicinarsi.

Alcuni assaltatori imperiali si dirigevano nella nostra direzione alle mie spalle. Senza distogliere lo sguardo dal gruppo davanti a me, feci pressione sulle menti degli stormtrooper per farli retrocedere e dirigersi al punto di randez-vous all’hangar principale.

Fissai silenziosamente Calrissian, il quale mi ricambiò con uno sguardo a metà tra lo sbalordimento e la complicità.

Rimasi immobile quando passarono oltre, dirigendosi frettolosamente verso la loro nave.

Avevo corso un terribile rischio esponendomi in quel modo, ma sapevo che Lord Vader aveva altro a cui pensare, in quel momento, piuttosto che preoccuparsi di una mia ipotetica simpatia per la ‘feccia ribelle’.

Tutti i suoi pensieri erano rivolti a Skywalker e sapevo che Luke avrebbe dovuto sopportare la prova più dura della sua giovane vita: avrebbe dovuto affrontare la verità.

Featured Review
Riprova tra un po'
Quando verranno pubblicati i post, li vedrai qui.
Tag Cloud
bottom of page