Fidarsi
Luke si era staccato dal gruppo per tornare dal Maestro Yoda e completare l’addestramento.
Era riuscito a sopravvivere allo scontro con Vader, a salvare i suoi amici su Bespin e anche a togliere Han Solo dalle grinfie di Jabba The Hutt.
Non male per un novellino!
Le sue facoltà erano davvero impressionanti e Milady cominciò a provare una punta di ottimismo.
Seduta in meditazione nella postazione passeggeri del Millenium Falcon, si accorse di non essere più sola. La principessa Leia e Lando Calrissian parlavano amabilmente alla ricerca di una pausa dalle avventure, l’unità R2 era collegata alla rete della nave e il droide protocollare gli stava parlando inutilmente.
Milady ne approfittò per raggiungere Solo e il Wookie in sala comando.
“Dove siamo diretti stavolta? Altre riparazioni da fare?” disse per rompere il ghiaccio.
Solo la guardò, perplesso, con la coda dell’occhio e Chewbacca non emise un suono.
“Sua signoria ha di che lamentarsi? Vuole trovarsi un trasporto più confacente?” a dispetto dell’ironia nelle sue parole, il tono di Solo era contrito.
‘Sarà un lungo lavoro…’ pensò Milady.
“Non ho cattive intenzioni, Han” rispose lei cercando di far trasparire una parvenza di confidenza.
Ad uno sguardo di Solo, il Wookie si alzò dal posto di copilota e si allontanò mugugnando.
Milady occupò il posto reso libero.
“Mi interessa Luke, non ho intenzione di dare fastidio a voi”
Solo si distolse dalla contemplazione dell’oscurità fuori dalla cabina e rivolse lo sguardo in direzione di Milady.
“Chiariamo un punto” disse serio “Qualsiasi cosa tu abbia intenzione di fare a Luke, la cosa riguarda direttamente anche tutti noi, quindi piantiamola con le frasi da cospiratore imperiale o qualunque altra cosa tu sia!”
Puntò un indice diretto verso il viso di Milady “Luke è un fratello per me e non lascerò che gli accada qualcosa, dovessi affrontare Vader in persona per difenderlo!”
“E saresti morto molto prima di poterlo difendere, in quel caso” rispose tranquilla lei.
Solo si ricompose perdendo l’aria da duro.
“E’ proprio questo che cerco di spiegarti…” ribattè Milady “Voglio proteggerlo, per quanto mi sia consentito fare e, sicuramente, posso fare più io per lui di quanto fareste tu e i tuoi amici!”
Solo era dubbioso.
“Perché?” esclamò “Perché proprio lui? Sei un’imperiale, probabilmente il braccio destro di Vader… Perché dovremmo fidarci di te?”
Aveva ragione, pensò Milady, chi sarebbe stato tanto pazzo da fidarsi di lei non avendo le stesse percezioni che aveva Luke nella Forza?
Luke sapeva istintivamente di potersi fidare, ma loro no, non potevano saperlo e non avevano motivo per farlo.
Ma doveva pur esserci un modo!
“Perché conosco la via che ha intrapreso Luke, conosco le vie della Forza!” rispose.
“Le conosce anche Vader, a quanto mi risulta. Ma non mi pare un motivo valido per fidarmi di lui.”
“Vader non lascerebbe che tu gli sparassi…” gli fece notare lei con una vena ironica nella voce.
Solo la guardò incerto “Sì, beh… non doveva succedere! E’ stato un incidente!”
“Se è un modo per chiedere scusa, sappi che non ce l’ho con te”
Solo tornò a concentrarsi sui comandi “Questa conversazione sta diventando noiosa!”
“Sono stata vicino a Darth Vader sin dal giorno in cui si volse al Lato Oscuro” rivelò Milady, conscia che per conquistare la fiducia del Corelliano avrebbe dovuto dargliene lei per prima.
“Lui non è sempre stato così come lo conosciamo oggi. Speravo che riuscisse a sconfiggere i propri mostri interiori e tornare quello di un tempo, ma ormai non nutro più speranze in merito.”
Solo tornò a guardarla incuriosito.
“Mi fu chiesto di arruolarmi nell'Impero per avere sempre sott’occhio la situazione, perché serviva un collegamento tra l’Impero e i suoi oppositori.
Alla fine io ero l’unica di cui Vader si fidasse anche dopo il suo passaggio al Lato Oscuro”
“Tu… sei una spia ribelle?!?” esclamò Solo incredulo.
“No. I ribelli non sono gli unici oppositori dell’oppressione imperiale. Un tempo esisteva una casta di persone speciali, addestrate all’uso della Forza. Oggi quella casta è scomparsa, ma alcuni di loro sono sopravvissuti e sono rimasti nell’ombra, nel tempo, per proteggere e, alla fine, istruire chi avrebbe potuto opporsi davvero a Vader e all’Imperatore.”
“Luke!” esclamò lui “Per questo continua a farneticare di quella vecchia religione e si fa chiamare Cavaliere Jedi!”
“Esatto.” Rispose Milady
“Tu… sei un Jedi?” chiese Solo perplesso.
“No. Io sono addestrata all’uso della Forza ma non sono un Jedi. Per questo ho potuto affiancare Vader in modo credibile. Lui sa che non sono un Jedi.”
“Ok…” riflettè lui “Quindi sei una doppiogiochista che sta cercando di proteggere Luke mandandolo a combattere contro Vader! Beh, nella fiera delle stranezze direi che sei posizionata bene!”
Il sorriso di Milady si spense con un violento scossone della nave.
Chewbacca tornò di corsa al suo posto in cabina, ruggendo sonoramente, e anche gli altri passeggeri sbucarono dal portellone gridando e accalcandosi.
“Che diavolo è stato?” urlò Leia.
“Non ne ho la più pallida idea, ma niente di buono di sicuro!” rispose Han “Lando, vai al cannone posteriore! Mi sa che abbiamo visite!”
“Visite imperiali?” chiese Calrissian.
“Non credo proprio…” rispose Han cercando di rimettere insieme le idee dopo il secondo colpo di cannone laser.
Il droide protocollare arrivò in cabina di gran fretta “Signore, siamo stati colpiti!” disse concitato.
Nessuno rispose a quell’ovvietà.
“Han, oltre a Jabba hai debiti con qualcun altro?” chiese Leia.
“Non che io sappia!” rispose Solo al quale fece seguito un breve monologo del Wookie.
“Quelli li ho pagati, Chewie!” gli rispose il corelliano “Però… forse hai ragione tu! Potrebbero essere pirati!”
Milady assisteva al dialogo restando in disparte.
“E adesso?” chiese Leia.
Per tutta risposta Solo alzò la voce “Lando! Vedi di usarlo quel cannone! Non sei in poltrona per riposare! Cerca di abbattere quelli che si avvicinano di più! Se seguono la prassi solita, cercheranno di mettere fuori uso i nostri scudi per poi abbordarci senza nemmeno la cortesia di farci atterrare da qualche parte!”
Calrissian, di tutta risposta, sparò una serie di colpi andando a segno su una delle navette che li circondavano.
Ma dall’altro lato il Falcon continuava a ricevere colpi e lo scudo vacillava.
“Signore!” intervenne C-3PO “Un altro colpo da quella parte e saremo senza scudo deflettore!”
“Cosa faremmo se non ci fossi tu a tenerci allegri?!?” rispose sarcastico Solo.
“Oh, cielo!” esclamò il droide allontanandosi.
“Non puoi sparare a 360 gradi intorno alla nave” intervenne tranquilla Milady “Per ogni navetta che possiamo abbattere, un’altra ci colpisce. Esiste un’alternativa al combattere.”
Leia la fissò e poi si rivolse a Solo “Ha ragione Han! Così finiremo solo per farci distruggere! Se aspettiamo che entrino nella nave, possiamo affrontarne pochi per volta. Non c’è altro modo!”
Il Wookie emise un ruggito di approvazione e Solo, ancora dubbioso, dopo un attimo di riflessione arrestò la nave spegnendo i motori.
Corse dall’allarmato Calrissian e gli spiegò il piano.
Si nascosero tutti nei vani segreti della nave e attesero l’ingresso dei loro assalitori.
Le porte si aprirono e gli individui che si intravvidero erano dei rettili squamosi umanoidi di etnia probabilmente trandoshana.
Chewbacca trasalì ma, all’occhiataccia di Solo, evitò di aprire bocca.
I trandoshani erano famosi per essere stati spietati, soprattutto con i Wookie ‘vicini di pianeta’ che avevano trucidato in gran numero solo per divertimento. Purtroppo erano anche rinomati per essere difficilmente feribili in battaglia, grazie alla pelle a scaglie e alla capacità rigenerativa di gran parte del corpo.
Han e Lando si scambiarono uno sguardo di intesa e uscirono in contemporanea dai nascondigli sparando all’impazzata.
Leia si unì al gruppo impugnando un fulminatore e Chewbacca con la balestra, ma tutti e quattro si fermarono quando si resero conto che i colpi ferivano il nemico solo superficialmente.
L’aria nel Falcon era satura di fumo dei blaster, cosa che cominciava a rendere difficile vedere gli avversari.
Nel breve momento di pausa, gli assalitori si prepararono ad aprire a loro volta il fuoco.
I passeggeri del Falcon si misero nuovamente a riparo ma Solo, che durante lo scontro si era portato più avanti degli altri, arretrando inciampò cadendo a terra.
I trandoshani presero la mira all’unisono e spararono nel momento esatto in cui Milady mise la propria spada laser sulla traiettoria dei colpi.
La pelle dei rettili poteva essere resistente a singoli colpi di blaster, ma braccia e gambe saltano benissimo quando incontrano una spada laser.
Durò meno di quel che sembrasse, poi gli assalitori raccolsero i compagni mutilati e si accalcarono per tornare alle loro navi.
I quattro occupanti del Falcon guardarono perplessi quella figura avvolta in un mantello nero, appena visibile in mezzo al fumo dei blaster, che impugnando una spada laser assomigliava tanto al loro peggiore incubo e, invece, li aveva appena salvati.
Milady sorrise.