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Da un certo punto di vista

“Che gli hai detto stavolta?” esclamai a voce bassa ma contrita.

Era strano trovarsi di fronte allo spettro di un morto.

Obi-Wan mi aveva spiegato che si chiamava ‘proiezione spirituale nella Forza’… ma per me sempre lo spettro di un morto era!

“L’ultima volta che gli ho parlato aveva le idee che più confuse non si può e scommetto che c’è stato il tuo zampino di mezzo.”

L’immagine semitrasparente di Obi-Wan Kenobi mi guardò sorridendo.

“Potrei aver raccontato le cose da un certo punto di vista. Non gli avevo mentito, ma non era pronto per sentire tutto. Questa volta non gli ho risparmiato nulla!”

Avere accanto il mio vecchio e tanto odiato compagno di avventure mi rincuorava.

Non avrei mai pensato di essere così felice di rivederlo!

Apprendere della sua morte era stato un colpo più forte di quanto immaginassi. Non avevo fatto in tempo ad intervenire, quel giorno sulla Morte Nera. Avevo percepito ciò che stava accadendo, ma ero arrivata troppo tardi e me ne ero fatta una colpa.

Salvo, poi, scoprire che Kenobi si era lasciato abbattere volontariamente, nell’intenzione di stare al fianco di Luke in modo ancora più utile.

Ovviamente, il mio caro compagno di avventure aveva pensato di avvertirmi del piano solo a giochi fatti, riapparendo scintillante e semitrasparente quando la tristezza e lo scoramento si erano già impadroniti del mio spirito.

“E come pensi che l’abbia presa?” chiesi.

“Credo che debba ancora cercare la verità dentro di sé. Ho fiducia che, quando sarà il momento, saprà prendere la decisione giusta!” rispose Obi-Wan.

“Il che” obiettai “nei tuoi piani includerebbe l’uccisione di suo padre. Giusto? E ti pare la soluzione migliore?”

“Darth Vader non è più il padre di Luke, Mellian...”

“Non chiamarmi così!” sibilai.

“Chiedo scusa… Milady” si corresse lui con un lieve inchino quasi di scherno.

Poi mi guardò intensamente, rammaricato “Mi dici perché finiamo sempre così? Da quanto ci conosciamo? Possibile che tu non mi abbia ancora perdonato?”

La collera lasciò il posto alla tristezza nei miei occhi.

Lui continuò “Qui-Gon credeva fermamente in te e non ha mai perdonato il Consiglio per la decisione presa! Tu sei uno dei motivi per cui lui non ha mai seduto su un seggio di quel Consiglio.”

La rabbia riaffiorò e feci per rispondere, ma mi fece cenno di lasciarlo continuare.

“I membri del Consiglio sono stati degli sciocchi, in merito a questa e ad altre questioni. Si erano adagiati nel loro mondo fatto di regole e hanno perso di vista ciò che accadeva davvero.”

Ero sbalordita. Obi-Wan Kenobi non aveva mai, mai messo in discussione l’operato di quello che era stato il Consiglio Jedi.

“Si sono sbagliati anche su di me. Io non ero in grado di addestrare Anakin. Forse Qui-Gon lo sarebbe stato, non lo so, ma non io. Magari se avessero scelto te come padawan di Qui-Gon Jinn e Maestro di Anakin, tutto questo non sarebbe successo. Non possiamo saperlo.”

Rimasi senza parole.

Mi accorsi solo in quel momento, di quanto pesante doveva essere il fardello di responsabilità che il Maestro Jedi Obi-Wan Kenobi aveva dovuto sopportare.

Ero incapace di proferire parola, conscia del fatto che nulla avrebbe potuto alleviare le pene di Obi-Wan. Parole di riappacificamento in quel frangente sarebbero state alquanto fuori luogo.

Fu lui a interrompere quel filo di pensieri tornando a parlare dell’argomento precedente.

“Luke affronterà di nuovo Vader e, questa volta, ci sarà una fine a tutto ciò. In un modo o nell’altro.”

“Darth Vader vive per il suo Signore.” Commentai “Gli sono stata vicino a sufficienza per sapere che arriverebbe ad uccidere il suo stesso figlio pur di compiacerlo. Qualsiasi cosa succeda, rischia di essere una disfatta.”

Avevo assistito alla spasmodica ricerca di Luke da parte di Vader, spinto da qualcosa di interiore che non ero mai riuscita ad identificare veramente.

A volte mi era parso che Anakin stesse cercando quel figlio che aveva creduto perduto con la morte della sua amata Padmè, ma poi il sibilo del respiratore e il suo ginocchio a terra di fronte all’Imperatore mi facevano ricordare quanto poco fosse rimasto del ragazzino di Tatooine in quella macchina che chiamavamo Lord Vader.

Trovavo orribile che la fine dei giochi dovesse ridursi ad uno scontro tra padre e figlio.

Guardai Obi-Wan Kenobi in preda ad emozioni contrastanti.

Il Jedi se ne andò, semplicemente scomparendo.

Rimasta sola, scoppiai finalmente in lacrime.

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