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La pira

Milady osservava il fuoco come se fosse un ballerino che compiva volteggi aggraziati.

Nella mente vorticavano troppi pensieri per poterli scorgere chiaramente e, forse, era un bene.

Luke era in piedi di fronte alla pira, contemplando quello che era stato il suo peggior nemico e, alla fine, suo padre.

Milady non aveva più rivisto Luke dopo che se ne era andato per completare l’addestramento, non era al centro di comando ribelle quando il ragazzo era tornato da Dagobah, ma sapeva che, in qualche modo, sarebbe riuscito a raggiungere Vader e a concludere quella prova di forza tra Skywalker.

Era andata in modo imprevedibile: Luke non aveva dovuto uccidere il padre anzi, aveva salvato quel poco di umano che rimaneva del suo spirito mentre Vader stesso salvava il figlio dalle bramosie dell’Imperatore.

“Alla fine, la Profezia si è rivelata esatta.” Il pensiero si trasformò in voce senza che lei se ne accorgesse.

Ethan, poco distante, la guardò perplesso.

“Anakin era il Prescelto. Ha riportato equilibrio nella Forza… alla fine.”

Il Loothy faticava a decifrare Milady, non sapeva quanto del suo stato attuale fosse tristezza, disperazione o sollievo.

“Credo un misto di tutto ciò” rispose lei leggendo i suoi pensieri.

“Speravi che finisse in modo diverso?” chiese Ethan.

Milady rimase in silenzio a fissare il fuoco lontano, poi rispose con voce sommessa “Non poteva esserci finale migliore! Temevo di perdere anche il figlio, oltre al padre. Ucciso o adepto del Lato Oscuro, sarebbe stato comunque perduto. Anakin ha salvato anche l’anima di suo figlio oltre alla sua vita.”

In lontananza vide Luke fissare un punto, a lei nascosto, ai margini della foresta. Sorrideva.

‘Hai portato a termine il tuo compito nel migliore dei modi, Mellian!’ l’inaspettata voce che le risuonò nella mente non era di Ethan, ma Milady la riconobbe. Era una voce che aveva creduto di non poter più sentire. Un mentore e vecchio amico.

Con un sussulto e una fitta di nostalgia si immerse completamente in quel collegamento.

‘Maestro! E’ una gioia sentirti!’

‘Anche per me, mia cara! Le vie della Forza sono troppo estese per conoscerle tutte in un’unica vita. Ciò che ho imparato è solo una piccola parte, ma mi consente di essere con te in questo momento.’

Ethan fissava Milady, consapevole di essere escluso da qualunque cosa fosse quella che stava accadendo in quel momento.

‘Qui-Gon… Maestro, Anakin ha sistemato tutto… alla fine!’ i pensieri di Milady erano titubanti, quasi avesse timore nel formularli o timore delle risposte.

‘Anakin è tornato con noi’ rispose Qui-Gon ‘Non preoccuparti per lui. Anche Luke sa che suo padre si è riunito alla Forza. Tu non l’hai abbandonato e Anakin ti è grato per questo.’

‘Maestro…’ continuò Milady ‘Il figlio sarà più forte del padre? Luke non ha dovuto affrontare gli stessi conflitti interiori del padre o, se l’ha fatto, li ha comunque superati. Dovrà ripristinare la casta dei Jedi… ne sarà all’altezza?’

‘Questo sì che mi stupisce! La mia allieva ribelle che si preoccupa della casta dei Jedi!’

Milady sorrise. In effetti era strano, a ben pensarci. Ed era strano anche il fatto che sentirsi chiamare allieva da Qui-Gon Jinn le facesse provare un così profondo orgoglio e affetto per il suo ex, e non ufficiale, Maestro.

‘Rimani, se lo desideri’ continuò il Jedi ‘Non avere fretta di riunirti con la Forza, il tuo aiuto potrebbe ancora essere utile al giovane Skywalker. Obi-Wan e Yoda l’hanno istruito nel migliore dei modi possibili e lui ha un grande spirito e un’enorme potenzialità, ma sai bene anche tu cosa significhi la solitudine. Avere un’amica fidata e un consigliere addestrato alle vie della Forza non può che essere un bene per il ragazzo. Dovrà affrontare altre pesanti prove.’

L’ultima frase fece provare un brivido a Milady, quasi fosse una precognizione.

Solo quando Ethan la chiamò, Milady si rese conto che il suo vecchio Maestro se ne era andato e che anche Luke si era allontanato per raggiungere i suoi amici che festeggiavano nel villaggio Ewok.

Della pira funeraria non rimanevano che i resti contorti e fumanti del casco di Lord Vader sopra a poche sterpaglie annerite.

Se ne erano andati tutti.

“Tutto bene?” chiese Ethan scuotendola dal torpore in cui si era immersa.

Milady si voltò a guardare l’amico.

“Mi domando perché rimanere, adesso.” rispose “Qui-Gon, Obi-Wan, Anakin… se ne sono andati tutti. Forse dovrei raggiungerli. Perché dovrei restare qui?”

“Forse perché ci sono io!” rispose lui sarcastico.

Milady sorrise fissando il Loothy. Poi comprese che la sua non era stata solo una battuta, tutto sommato era solo tanto quanto lei.

“E, già che ci sei, dovresti stare appresso anche al ragazzino!” continuò Ethan indicando Luke con un cenno della testa “Non si sa mai come va a finire con questi Skywalker!”

“Penso che tu abbia ragione” disse Milady, soddisfatta nel vedere all’istante un’espressione di stupore apparire sulla faccia dell’amico. Del resto… era la prima volta che lei gli dava apertamente ragione su qualcosa!

“Non so con chi tu stessi dialogando mentalmente prima…” esclamò Ethan perplesso “ma magari fallo più spesso perché ti fa un gran bene!”

Risero insieme, per la prima volta dopo tanto tempo, forse per la prima volta in assoluto.

Poi Milady si avviò in direzione di Luke ed Ethan si avviò con lei, ma questa volta al suo fianco.

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