L'inevitabile
Lui era il mio bambino.
Non avevo mai avuto un buon rapporto con sua madre e con suo padre c'erano stati momenti di sospetto, momenti di complicità e momenti di indifferenza.
Ma lui... lui era tanto splendido quanto tormentato.
Aveva il potenziale per essere tutto ciò che voleva, invece il suo animo inquieto gli aveva fatto scegliere di ripercorrere la strada di qualcun altro, qualcuno che in realtà non conosceva affatto.
Suo zio Luke aveva imparato a fidarsi di me ma, pur ascoltandomi quando l'avevo messo in guardia, non aveva potuto evitare l'inevitabile.
E allora lui era diventato Kylo Ren, il mio bambino.
Il rapporto burrascoso dei suoi genitori non l'aveva certo aiutato a crescere nell'equilibrio e la genetica ci aveva messo lo zampino, dandogli quei poteri grezzi che solo una guida forte avrebbe potuto affinare e dirigere nel modo giusto.
Ma Luke non era stato abbastanza forte, non era lui la guida di Ben Solo.
La venerazione del ragazzo per la figura del nonno, mistificata da Snoke, si era fatta sempre più intensa fino ad identificare Vader quale simbolo di perfezione... ciò che in realtà non era mai stato.
Ben è sempre stato più simile ad Anakin di quanto chi lo conoscesse poteva capire.
Le loro facoltà innate, la loro ricerca di un posto nell'universo, della perfezione e dell'equilibrio, la loro voglia di piegare le leggi della vita, ma soprattutto la loro fragilità interiore che poteva tradursi solo in ira.
Ho indossato un mantello nero e ho lavorato per l'Impero per seguire Vader e cercare di portare a termine ciò che Obi Wan non era riuscito a fare.
Adesso ero dovuta tornare sui miei passi per ritrovarmi di nuovo in mezzo alle truppe, stavolta del Primo Ordine, e rimediare agli errori di Luke.
Ho odiato Obi Wan Kenobi in più di una occasione, non ritenendolo all'altezza di essere il padawan di Qui-Gon Jinn e nemmeno all'altezza di assumersi il compito dell'istruzione di Anakin.
I fatti, purtroppo, mi hanno dato ragione.
Ma Luke... beh, Luke era l'unico rimasto o almeno l'unico di cui si avevano notizie certe.
Chi altri avrebbe potuto prendersi cura di Ben Solo?
Ma Ben non poteva essere solo un numero. Lui, esattamente come suo nonno, spiccava tra gli altri e aveva bisogno di primeggiare, di sentirsi speciale come non lo era mai stato per i suoi genitori.
Anakin si era sentito sminuire dal Consiglio Jedi, così come Ben da Han e Leia e poi da suo zio.
Entrambi avevano avvertito il timore che riuscivano a suscitare negli altri, quindi entrambi avevano puntato su quello, sul fatto di essere superiori agli altri, superiori a chi li aveva istruiti, superiori anche a chi li aveva messi al mondo.
Ma io non ho mai amato Anakin tanto quanto ho amato Ben. Sarà l'età che mi indebolisce... la Forza è potente, ma tre generazioni di Skywalker cominciano a pesare sulle mie spalle.
Eppure questa volta non sono state necessarie le insistenze di Obi Wan per farmi decidere di non desistere, di stare al fianco di Ben qualsiasi cosa succeda.
Lui è incolpevole e inconsapevolmente potente, più di quanto lui stesso creda. Per questo sto con lui.
Non mi sono mai inchinata di fronte a nessun Jedi, neanche a Qui-Gon sebbene lo stimassi in modo assoluto.
Nemmeno Vader pretendeva che piegassi il ginocchio di fronte a lui, anche in pubblico avevo il privilegio di formalità ridotte al minimo.
Kylo Ren ha bisogno di queste esternazioni, ha bisogno di conferme, lui è troppo in bilico tra i mondi e il suo spirito è grezzo come la lama della sua spada laser.
Non me l'ha mai chiesto espressamente, ma ogni volta che capita il suo respiro dietro alla maschera si fa più lento e controllato, come se fosse una conferma.
Snoke ha avvertito la sua insicurezza e su questo ha puntato per poterlo usare per i suoi scopi. L'assassinio di Han, da parte del figlio, è stata la prova, il rito di passaggio, quello attraverso il quale Kylo Ren avrebbe dovuto abbracciare definitivamente il Lato Oscuro e diventare la principale pedina del Leader Supremo.
Ma nemmeno Snoke sa quanto ha fallito, anche dopo aver recuperato dalla neve quel ragazzino inerme e spaventato, orfano di padre e vinto da una donna non addestrata. Neanche in quel momento, quando Ben si è riaffacciato per un secondo specchiandosi negli occhi di suo padre, per poi perdersi di nuovo in Kylo Ren. Nemmeno nel momento di maggior vulnerabilità di un uomo confuso, che si abbandona all'unica guida che sia mai stata abbastanza forte da imbrigliare il suo animo. Nemmeno ora Snoke sa quanto il suo addestramento abbia reso Kylo forte nel Lato Oscuro, ma anche capace di ribellione e autonomia.
Snoke non sa di aver completato il lavoro di Luke.