Il cerchio si chiude
Rey si stava preparando a partire.
Aveva detto di voler andare su Tatooine, senza svelarne il motivo. Poe Dameron, dopo aver guidato la Resistenza fino alla vittoria, si era calato nei panni del diplomatico, ma era un ruolo che gli stava stretto e Milady immaginò che non sarebbe durato molto.
Era importante che capisse in quale ruolo avrebbe potuto tenere uniti tutti fino alla formazione di un governo stabile, che riunisse più sistemi possibili in modo da non dare il fianco ad un eventuale Secondo Ordine.
Intanto Finn era il suo sostenitore più fedele, nonché braccio destro in tutto.
L'ex assaltatore era ancora estremamente diffidente verso Milady... come dargli torto, erano passati solo alcuni giorni.
La donna, fin dal suo arrivo nel gruppo, era rimasta in disparte ad osservare l'evolversi della situazione.
A dispetto di quanti avevano tirato un sospiro di sollievo pensando che la distruzione dell'ex Imperatore e la morte di Kylo Ren fossero sufficienti per mettere la parola fine al predominio del Primo Ordine, Milady sapeva che sarebbero stati proprio i tempi immediatamente successivi a decretare il successo definitivo della Resistenza e la rinascita della Repubblica.
'Non è più affar mio' si ripeteva spesso, ormai esausta.
Ma era comunque rimasta, sostenendo per quanto possibile il lavoro di Dameron e assistendo al percorso interiore di Rey.
Finn era quello che stonava nel gruppo.
La nota dolente che le impediva di farsi accettare completamente!
"E da quando ti importa l'accettazione di questi ragazzini?" esclamò una voce alle sue spalle.
Milady riconobbe immediatamente la voce del suo vecchio compagno di avventure.
"Maestro Kenobi!" esclamò voltandosi e si ritrovò faccia a faccia con la versione giovane del Jedi che, in qualche modo, l'aveva accompagnata per tutta la vita.
"Ti presenti con questo aspetto per farmi diventare ancora più nostalgica di quanto non lo sia normalmente?" commentò con tono scherzoso.
"Forse per l'esatto contrario, così ti torneranno alla mente i tanti anni passati ad odiarmi e ti passerà la voglia di lasciare questo mondo per raggiungerci!" rispose ironico e sorridente.
"Non ti ho mai odiato, Obi-Wan" disse la donna "Beh... non troppo, almeno!"
L'occhiolino di Milady strappò una risata al Jedi.
"Mi sei mancato" continuò lei "Mi mancate tutti. E sono così stanca. Però... ho paura!"
Il Jedi tornò serio e la guardò perplesso.
Anche Milady era perplessa di essere riuscita ad ammettere così facilmente una propria debolezza.
"Non so perchè te l'ho detto" riflettè quasi tra sè e sè.
"E di cosa hai paura?" chiese il Jedi. Poi capì "Di non riuscire a riunirti a noi? E' per questo che sei ancora qui?"
La donna si rese conto solo in quel momento che era effettivamente quella la sua paura.
Annuì senza parlare.
Il Jedi sorrise nuovamente "Posso assicurarti che non sono molti i Jedi che sono riusciti a fare il tuo percorso nella Forza. Non ho dubbi sul fatto che tu sia in grado di passare oltre, Mellian... scusa... Milady!"
Lei sorrise a sua volta "Va benissimo anche Mellian, come preferisci. E' solo un nome!"
"Mi sei mancata tanto anche tu" continuò il Jedi "più di quanto immagineresti!"
Milady avvertì una sensazione di calore.
Era il momento in cui anche l'ultimo dei conti in sospeso veniva risolto?
Allora poteva davvero lasciare tutto, finalmente.
"Perchè tanta fretta?" chiese il Jedi
"Fretta?" rispose lei "Obi-Wan, hai fatto due conti di quanto tempo è passato? Almeno tre generazioni di Skywalker!"
"Vero, ma la tua razza è molto più longeva degli umani normali" rispose lui "E potrebbero avere ancora bisogno di te!" disse indicando con un cenno le persone poco lontano.
Milady era combattuta tra la necessità di lasciarsi andare al meritato riposo e la voglia di sostenere i ragazzi che stavano creando il futuro.
"Qualsiasi cosa tu decida di fare" aggiunse il Jedi "non lasciare questioni in sospeso. Quando ti sentirai in pace con tutto e tutti, allora potrai prendere una decisione a cuor leggero"
Milady seguì lo sguardo del Jedi fino a Finn, che passava poco distante.
"Io che seguo un consiglio di Obi-Wan Kenobi? Sarebbe la prima volta!" scherzò lei.
Il Jedi, ridendo, scomparve.
'E facciamo anche questo!' pensò la donna, rimasta sola.
Si avvicinò a passo deciso all'ex assaltatore, facendosi largo tra innumerevoli persone indaffarate in ... non sapeva esattamente cosa.
Con la coda dell'occhio vide Dameron poco lontano e la percezione le diceva che anche Rey era in zona.
Ottimo.
Arrivò vicino al ragazzo il quale, con la solita diffidenza, lasciò stare ciò che stava facendo e si girò verso la donna, guardandola sospettosamente.
Milady sospirò prima di affrontare il discorso.
"Tanti anni fa, Han Solo mi guardava con la tua stessa espressione." iniziò "Per fidarsi di me gli ci vollero due cose: che mi sparasse e, poi, che io gli salvassi la vita."
Poco a poco tutto intorno si fece silenzioso ed immobile.
'Ok, attenzione attirata!' pensò la donna.
Tornò a rivolgersi all'assaltatore "Non posso assicurarti di avere l'occasione di salvarti la vita, ma spararmi potrebbe servire anche a te?"
Il ragazzo era confuso e perplesso.
Ovvio che non si aspettasse un confronto diretto sull'argomento ma, probabilmente, se anche l'avesse immaginato non sarebbe stato in questi termini.
Poe e Rey si erano avvicinati ed osservavano incuriositi.
"Finn" esclamò Milady con tono confidenziale "Cosa posso fare per dimostrarti ciò che sono realmente? O meglio, come posso farti capire ciò che non sono, cioè una pedina del Primo Ordine?"
Il ragazzo sembrava stordito.
Attese più di un attimo a rispondere, raccogliendo le idee.
"Non è il Primo Ordine a spaventarmi. Non solo, almeno!" disse "Non so spiegare cosa sento, avverto cose..."
'Force User' fu il primo pensiero di Milady, ma lo lasciò continuare.
"Quello che sentivo quando c'era Kylo Ren è identico a ciò che sento con te!"
"E' diverso da ciò che senti con Rey?" chiese la donna.
"Non so" rispose lui confuso "E' simile..."
Milady attese che Finn si schiarisse le idee e poi rispose "Le percezioni di chi usa la Forza sono diverse dalle percezioni comuni. E anche tra Force User ci si riconosce in modo diverso. Non posso dirti quale sia il tuo posto in tutto questo, Finn, ma di sicuro dovrai intraprendere un percorso per capirlo"
Erano tutti stupiti, Finn per primo.
Milady sganciò la spada laser dal fianco e la tenne tra le mani allungando le braccia verso il ragazzo.
Finn sussultò allarmato e Rey trattenne il respiro.
Nella mente dei due ragazzi era ben visibile la scena di Kylo Ren che assassinava suo padre.
"Prendila!" disse Milady a Finn.
Il ragazzo la scrutò confuso e preoccupato, con un senso di allarme crescente.
Allungò la mano, continuando a tenere lo sguardo fisso negli occhi della donna in una muta richiesta di spiegazioni.
Quando il suo palmo toccò l'impugnatura della spada, anche Milady rivide la scena della morte di Han Solo.
"Questo è il mio primo passo, dopo tanto tempo" disse lei in tono calmo "La spada laser non mi serve più e, se ti fa stare meglio, rimarrà con te"
Il silenzio intorno era totale.
"Puoi tenerla" continuò lei lasciando la presa sulla spada "Puoi distruggerla o puoi anche usarla su di me. Con Han Solo avrei potuto fermare il colpo di blaster, ma non lo feci. Un fendente di lightsaber è più complicato da fermare a mani nude, anche per me, ma non lo farei comunque. La mia vita non è qualcosa a cui tenga particolarmente, ma metterla nelle tue mani è l'unica cosa che posso fare per cercare di farti cambiare idea sul mio conto. Non pretendo che tu debba accettarmi subito, ma ti chiedo almeno il beneficio del dubbio. Non voglio che tu debba stare perennemente in guardia quando ci sono io. E' il momento della rinascita per te, per tutti!"
Finn era a bocca aperta e anche gli altri erano increduli.
'Fare scenate eclatanti mi viene ancora discretamente bene!' pensò Milady quasi ridendo.
Provava affetto per quei ragazzi.
Obi-Wan aveva ragione, Finn era l'ultimo ostacolo e quando fosse riuscita a farsi accettare anche da lui, avrebbe potuto scegliere per il futuro in tutta tranquillità.
Poe e Rey si avvicinarono al fianco del loro amico e lo guardarono con incoraggiamento.
Milady provò invidia per gli sguardi che si scambiarono i tre ragazzi, indissolubilmente legati da un vincolo di amicizia più forte di qualunque cosa.
Avrebbe dato tutto per poter provare un legame simile!