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La svolta

Milady era arrivata in prossimità degli alloggi del Leader Supremo a passo spedito e avvolta da un alone di rabbia tangibile.

'La rabbia porta al Lato Oscuro? E così sia!' aveva pensato più volte mentre attraversava i corridoi.

Se Kylo Ren non era in grado di proteggere sè stesso, l'avrebbe fatto lei, anche a costo di arrivare allo scontro definitivo con lui.

'Stupido ragazzino!' era l'unico pensiero che continuava ad avere in mente, mentre ripensava all'inutile morte di Hux e alla becera espressione dell'assassino Pryde.

Perchè diavolo era così sconvolta?

Anche Hux era stato un assassino.

Lo era anche Ren e lo era stata pure Milady in alcune occasioni.

Allora perchè Pryde meritava il suo biasimo?

La donna si rese conto di essere più spaventata che arrabbiata.

Stava crollando tutto. Kylo Ren non faceva caso agli affari del Primo Ordine, preso com'era dall'apparente ritorno di Palpatine, mentre Pryde infrangeva come se niente fosse qualsiasi codice d'onore giustiziando a proprio piacimento chi riteneva colpevole di qualunque infrazione.

L'addestramento di Ren non avrebbe dato modo a Pryde di affrontarlo direttamente, ma una sommossa ben organizzata cosa avrebbe potuto fare?

Pryde era noto per l'incredibile pazienza ed efficacia nel lavorare nell'ombra.

Gli alloggi del Leader Supremo erano vuoti, ma Milady vide, sgomenta, il supporto che doveva contenere il venerato casco di Darth Vader inspiegabilmente in frantumi sul pavimento.

Del casco nessuna traccia.

Cosa era successo in quel posto?

Ren non avrebbe mai permesso ad anima viva di toccare la reliquia!

Quando il gruppo di prigionieri della Resistenza era scappato, avevano combattuto?

Non le risultava.

Kylo Ren entrò in quel momento, con il volto coperto dal casco, ma non fece caso alla presenza di Milady.

Fu lei a rivolgergli parola, malcelando la propria ira "Cosa è successo in questo posto? La maschera di Lord Vader, che fine ha fatto?"

Ren, indaffarato alla ricerca di qualcosa, rispose senza fermarsi "Non è importante".

"Non è importante?" esclamò Milady "Ma sei serio? In questa stanza sembra esploso un detonatore!"

Ren pareva non ascoltarla nemmeno, completamente assorbito dai suoi pensieri e dalle sue ricerche.

"Puoi fermarti un attimo?" esclamò la donna con tono insofferente "Lo vedi cosa sta succedendo?" disse alzando la voce e mettendosi fisicamente sulla traiettoria dei passi dell'uomo.

Ren si fermò improvvisamente, con visibile disappunto, e lo sguardo dietro alla maschera si fissò sulla donna.

"Cosa vuoi?" le parole erano pronunciate come lame taglienti, nell'evidente intento di metterla in guardia.

Milady non si fece intimidire e resse il confronto "Adesso i tuoi funzionari possono giustiziarsi sul posto a vicenda in base a semplici sospetti?" ringhiò lei "Da quando hai dato loro questa libertà? Oppure hai detto tu a Pryde di uccidere Hux?"

Ren incassò la notizia per qualche attimo, poi si tolse il casco "Hux è morto?" chiese apparentemente scosso.

"Tu... non lo sapevi?" Milady era perplessa e la rabbia si affievolì all'istante lasciando il posto all'inquietudine.

La situazione stava sfuggendo di mano più di quanto avesse previsto.

Ren pareva metabolizzare la notizia, decisamente inaspettata. Le sopracciglia increspate, la bocca contratta e l'espressione a metà tra sorpresa e amareggiata.

Anche troppo, per essere uno che aveva appena saputo della scomparsa del rivale storico.

"Cosa pensi di fare?" chiese Milady

"Non ho tempo per queste cose!" rispose lui, avvicinandosi al terminale e tornando alle proprie ricerche.

"Pryde è pericoloso, non puoi lasciargli questo margine di azione!" lo redarguì la donna riprendendo il tono accusatorio di prima "Ha già la flotta di fedelissimi che è sempre stata al suo comando, quanto ci vorrà prima che riesca a prendere il sopravvento anche sul resto?"

"NON ho tempo per queste cose!" tuonò Kylo Ren girandosi di scatto e sovrastando Milady, la quale, però, non si fece intimorire e resse l'attacco verbale.

"No, se non fai qualcosa non ti dovrai più preoccupare di queste cose perchè il Primo Ordine non ti riguarderà più!" gli urlò in faccia.

"Tu non puoi parlarmi così..." sibilò Ren quasi sottovoce, premendo mentalmente sulla volontà di Milady.

Ok, era il solito punto di stallo. Una prova di forza per stabilire chi fosse superiore.

Milady era esasperata.

Reagì alla pressione mentale con altrettanta forza, chiudendosi a Ren e tenendolo fuori.

Il viso di lui si contrasse in una smorfia di frustrazione.

Faceva male. Milady soffriva per l'attacco, ma soffriva anche per l'incomprensione che era sempre stata il sottofondo del rapporto tra loro due.

Allentò un attimo la pressione cercando di penetrare nei pensieri di Ren, per capirne la fonte. Cosa stava cercando? Cos'è che lo occupava tanto da rischiare di perdere tutto?

Lui alzò tutte le difese, uno scudo mentale per evitare l'intromissione.

Gli unici pensieri che Milady potè percepire furono due immagini: la ragazza, Rey, e quello che sembrava essere Palpatine tornato dal mondo dei morti.

Kylo Ren sapeva.

"Quindi è lei che stai cercando" asserì la donna ritrovando l'autocontrollo e la calma "A che scopo? Se avessi voluto ucciderla l'avresti già fatto. Se non per questo, per cosa?"

La risposta era al tempo stesso speranza e terrore... tutto stava a capire i piani del Leader Supremo.

Anche lui riuscì a staccarsi dallo scontro precedente e tornare calmo, per quanto potesse esserlo stato prima.

"Ho altri piani" rispose brevemente.

Milady rimase in silenzio a riflettere sulle varie possibilità.

"Leader Supremo" disse in tono conciliante "Palpatine non è il tuo futuro"

Kylo Ren si immobilizzò e, pur non girandosi, le prestò maggiore attenzione.

"Quello che fu l'Imperatore, ora non è più nulla se non l'eco di una casta Sith ormai scomparsa" continuò lei "Se non dovesse ucciderti per riprendersi il comando, cosa che quasi sicuramente tenterà di fare se ne avrà le forze, probabilmente cercherà di allearsi con te."

Ren continuava a rimanere in silenzio.

"Qualunque cosa ti dovesse offrire, non ne varrà mai la pena" disse Milady "Non accettare di piegarti di fronte ad un nuovo padrone, adesso sei tu il Leader Supremo. Sei il solo padrone della tua vita e delle tue decisioni... giuste o sbagliate che siano".

L'uomo che si girò a fissare lo sguardo di Milady era molto distante dall'essere il solito Kylo Ren.

La donna lo osservò e, quasi senza volere, percepì alcuni dei pensieri caotici che lo assillavano, in un inaspettato e raro momento in cui le barriere mentali di lui erano leggermente abbassate.

La ragazza, Palpatine, Luke, Han, Leia... Leia...

Il collegamento si interruppe bruscamente e Milady barcollò per il contraccolpo quasi fisico.

"Scusami" sussurrò lui.

Milady era incredula, senza sapere se fosse più per le immagini percepite o per le scuse successive.

I conflitti interiori non erano più solo legati alla scelta del Lato Oscuro o al distacco dalla sua famiglia.

Rey gli suscitava reazioni molto contrastanti e il ritorno di Palpatine, con tutto ciò che comportava anche in relazione al legame con la ragazza, lo confondeva ulteriormente.

"Devo andare" disse Ren, a metà tra un'esclamazione e una domanda. Non si mosse ma continuò a fissare la donna.

"Io ci sarò sempre, lo sai!" rispose lei "In qualsiasi caso, ti sarò fedele sempre, non importa quali decisioni prenderai."

Ren sembrò rinfrancato dalla risposta ad una domanda che non aveva posto.

Si voltò e fece per uscire dagli alloggi quando Milady lo richiamò un'ultima volta.

"Kylo! Fai attenzione!" esclamò.

'Ti prego' pensò silenziosamente mentre le porte si chiudevano alle spalle di lui.

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