Il cristallo
Alla fine gliel'aveva restituita.
Per Finn tenere la spada laser di Milady era una responsabilità troppo grande, quasi un impiccio.
"Non posso tenerla" le aveva detto "Mi spaventa quasi di più quando ce l'ho io piuttosto di quando ce l'hai tu. Non so spiegare... sapere che potrei accenderla e vedere la lama rossa... è inquietante!"
La donna aveva capito, le emozioni del ragazzo erano palesi e lui era ormai abituato a non nasconderle.
Interessante come fosse cambiato da quando era solo un numero sotto ad una corazza!
"Va bene, la terrò io" gli rispose lei "Ma voglio farti vedere una cosa..."
Prese la lightsaber e l'appoggiò sul tavolo da lavoro più vicino.
Poi, con poche e sapienti mosse, tolse gli anelli di chiusura dall'impugnatura nera e affusolata, ruotò i fermi dividendo l'elsa in due parti e poi sbloccò l'apertura della parte superiore, rivelando l'alloggiamento del cristallo contenuto.
Finn osservava con sommo interesse e si lasciò sfuggire un sussulto quando lei rimosse il cristallo kyber dalla sua posizione.
"Questo cristallo è ciò che convoglia l'energia di un Force User nella sua spada laser" spiegò lei "Ma è molto più di questo!"
Il ragazzo fissava affascinato il cristallo.
"In culture diverse viene spiegato in modo diverso, ma il succo della questione è che i cristalli kyber non sono solo cristalli, è quasi come se fossero esseri viventi che scelgono il proprio utilizzatore e creano un legame con lui"
Mentre spiegava, tolse dalla tasca un sacchettino di seta e vi appoggiò al centro il cristallo.
"Per questo mi dava fastidio tenere la spada? Perchè il cristallo è legato a te?" chiese Finn.
"Sì, i cristalli kyber non possono legarsi a più di una persona. In pochissimi casi sono stati sottratti a qualcuno e poi utilizzati con successo, ma devono sottostare ad un intenso processo di purificazione e passaggio, in pratica devono tornare vergini e poi formare un nuovo legame con l'utilizzatore successivo. Ma non sempre è possibile, anzi, quasi mai! Ci vuole una notevole forza ed esperienza per fare una cosa del genere e, soprattutto, il cristallo deve... scegliere l'utilizzatore!"
Finn la guardava perplesso ma ancora più incuriosito, quindi lei continuò "Mia madre veniva da un pianeta che non conosco, ma dove era possibile trovare dei cristalli simili a questi. Loro li chiamavano Cristalli Matrice e mia madre mi spiegava che entrano fisicamente in risonanza con l'utilizzatore. Per questo ciascuno ha il proprio cristallo, perchè tutti abbiamo vibrazioni diverse e, per creare il legame, è necessario trovare il cristallo che abbia lo stesso tipo di vibrazione."
Il ragazzo tornò, con la mente, al ricordo di uno scontro e di lui svenuto in mezzo alla neve nel bosco sulla stazione Starkiller, dopo un fendente della lama rossa di Kylo Ren.
In seguito Rey gli aveva raccontato che la spada laser di Anakin Skywalker, caduta nella morbida neve e chiamata mentalmente sia dalla ragazza che dal Signore Oscuro, in qualche modo aveva "scelto" di raggiungere lei.
L'espressione di Finn si distese con un sussulto, come un'illuminazione.
"Ora capisco!" esclamò, mentre Milady annuiva seguendo i pensieri del ragazzo.
Poe, che passava poco lontano, si era fermato a fissare perplesso i due che parevano discutere amabilmente, ma nessuno dei due sembrava essersi accorto di lui.
"Perchè i cristalli dei Sith sono sempre rossi?" chiese Finn
Milady sorrise "Vuoi la spiegazione romantica o quella tecnica?"
Il ragazzo sorrise a sua volta e alla donna parve di vedere per la prima volta quel sorriso, la prima volta rivolto a lei almeno.
"Beh, spiegamelo come pensi che io possa capirlo!" esclamò lui.
Milady adagiò la seta sul palmo della mano tenendo al centro, in vista, il cristallo e fissandolo attentamente.
"Ci sono leggende che raccontano che quando un utilizzatore si volge al Lato Oscuro, il suo cristallo inizia a sanguinare tingendosi di rosso" spiegò.
"Quindi questa è la spiegazione romantica..." ribattè lui ironico.
"Esatto" rispose lei senza distogliere gli occhi dal cristallo "In realtà la vibrazione di cui ti parlavo prima regola i colori, la luce, i suoni... la Forza ci circonda e unisce tutte queste vibrazioni, tutto è connesso. Qualunque cristallo entri in risonanza con un utilizzatore, assumerà il colore che la vibrazione all'unisono dei due gli attribuisce"
Alzò lo sguardo dal cristallo e fissò benevolmente gli occhi del ragazzo.
"Se vedi il raggio laser della spada di un Force User, puoi capire la sua personalità, il suo ruolo, la sua propensione"
Finn sembrava rapito dal discorso e Poe, in lontananza, era sempre più stupefatto della connessione tra le due persone che, tra tutte, pensava non avrebbe mai visto chiacchierare amabilmente l'una con l'altra.
"I raggi azzurri e verdi sono i più comuni e identificano un'indole positiva, costruttiva e collaborativa, sebbene i primi più impulsivi e portati all'azione mentre i secondi più riflessivi"
Finn tornò a guardare i riflessi rossi del cristallo nella mano della donna.
"Il Lato Oscuro corrompe l'animo" continuò lei abbassando la voce "Si nutre dell'odio e della rabbia che ognuno di noi cela, portandoli allo scoperto, in superficie. E' questo che attribuisce il colore rosso al cristallo."
Il ragazzo si fece pensieroso "Quindi non è un colore riservato ai Sith!"
Milady alzò lo sguardo perplessa.
Chissà perchè ma si aspettava un diverso tipo di commento, magari di biasimo o di condanna del suo passato.
"No" rispose "non è necessariamente collegato ai Sith, bensì ai sentimenti che portano al Lato Oscuro"
"Quindi il tuo cristallo non è sempre stato rosso... o sì?"
Milady tornò con la memoria al momento in cui, da bambina, sua madre l'aveva chiamata per darle il sacchettino di seta contenente quel cristallo.
Le aveva raccontato di aver trovato il cristallo quando, prima di lasciare il suo pianeta natale, aveva scoperto di essere incinta.
Le aveva detto di aver sentito una sorta di richiamo e di aver estratto il cristallo che affiorava dalla roccia senza nemmeno saperne il motivo.
Ma era stata subito sicura che fosse collegato alla vita che portava in grembo.
"Non è mai stato un cristallo limpido" rispose Milady "Era di un colore simile al grigio. All'epoca non sapevo perchè mia madre me lo avesse dato, ma in seguito scoprii di non potermene separare, se non soffrendo fisicamente, cosa che mi è successa anche quando l'ho dato a te" concluse sorridendo.
"Quindi potresti farlo tornare del colore originario, giusto?" esclamò il ragazzo " Del resto non sei più... qualunque cosa fossi quando affiancavi Kylo Ren!"
"Non so se io possa riuscirci" rispose lei dopo qualche secondo di riflessione "Conosco una sola persona che sia riuscita a riportare indietro dei cristalli corrotti. Ma non credo che lo farei, comunque."
"Perchè no?" chiese lui
"Perchè la parte di me che ha fatto diventare questo cristallo del colore attuale, è una parte che non voglio dimenticare, voglio tenerla sotto controllo, voglio ricordarmela" esclamò la donna "Voglio che il rosso di questo cristallo sia un monito per me!"
Chiuse il sacchetto attorno al cristallo e lo appese al collo, infilandolo sotto ai vestiti.
"Non penso che sarà mai più parte di un'arma ma, nel caso dovesse esserlo di nuovo, il suo colore sarà quello che deriverà dal mio spirito. Per adesso, preferisco che rimanga qui" disse tamburellando sulla nuova collana "esattamente così com'è, per ricordarmi ciò che sono stata."
"Sì, ha senso..." Finn sembrava soddisfatto della spiegazione "Grazie!"
Di nuovo quel sorriso e Milady si sentì in pace con il mondo, come un puzzle che avesse trovato anche l'ultimo pezzo.
Finn si accorse della presenza di Poe, che si era avvicinato.
"Ma non è ancora ora di pranzo?" esclamò verso l'amico pilota "Ho una fame che non ci vedo!"
Poe seguì con lo sguardo il compare che si allontanava, poi si voltò verso Milady con sguardo evidentemente perplesso.
"Ma cosa diavolo gli hai detto?" chiese alla donna "Non era così allegro da... beh, non me lo ricordo da quanto!"
Milady fece spallucce
"Non saprei..." rispose "Credo di avergli detto solo che... è cresciuto!"
Poe corruccio le sopracciglia, poi decise che non ci avrebbe capito nulla comunque, quindi le fece cenno di precederlo con un breve inchino galante.
"Andiamo a pranzo, mia Signora?" le disse festoso porgendole il braccio "Finn non è l'unico a morire di fame!"
Milady intrecciò il proprio braccio a quello del ragazzo e pensò che era da tanto che le mancavano quei semplici, scherzosi e gentili gesti.
Le mancavano da sempre.
Appoggiò l'altra mano al punto dove il sacchettino di seta le toccava la pelle e si diresse con Poe verso quella semplicità che non pensava avrebbe mai trovato.
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