L'Apprendista
L'appostamento aveva funzionato.
I ribelli erano in trappola sul terreno che noi avevamo scelto.
I nostri Stormtrooper erano talmente tanti in confronto a quel gruppo di disperati, che mi sentivo quasi in imbarazzo per la facilità dell'azione.
Lord Vader era già faccia a faccia con i due ribelli che brandivano le spade laser.
La potenza che emanava avrebbe potuto schiacciarli anche senza utilizzare la lightsaber, loro erano dei principianti e si vedeva anche troppo.
Ogni loro attacco veniva vanificato con un semplice movimento della mano guantata di nero.
Ogni loro resistenza veniva annientata con un singolo fendente rosso.
Darth Vader era... maestoso.
'Dume', un nome che mi sembrava l'eco di un ricordo e che, probabilmente, riguardava il più anziano dei due.
Ma era il ragazzo ad essere più dotato, era un cristallo grezzo, se fosse stato addestrato a dovere sarebbe potuto diventare un potente Jedi... invece stava per morire per mano di un potente Sith.
Avevo la vista annebbiata e per un attimo mi ritrovai ad essere io davanti a Vader, mentre lo affrontavo in combattimento!
Intorno percepivo le buie pareti di quello che sembrava un tempio, mentre le nostre spade laser si incrociavano rabbiosamente.
I colpi di Lord Vader erano spaventosamente precisi e letali, sembrava una macchina di morte più che un essere umano.
Io ero così in bilico tra l'odio e l'amore per lui, sentivo la fedeltà che gli avevo dichiarato lacerarmi l'anima.
Ma era la mia anima, oppure no?
Mi girava la testa, non ero in grado di fare nulla se non aggrapparmi al container più vicino per non cadere a terra.
Vader stava ancora lottando con i due Jedi, uno dei due visibilmente ferito.
Un'esplosione vicina riuscì a far crollare un AT-DP ancora in costruzione, che si abbattè direttamente sul mio Signore mentre io, ancora sconvolta dalla visione, non potevo fare nulla per intervenire se non usare le mie ultime forze per attutire il colpo.
Darth Vader stava bene, ne ero certa, ci voleva ben più di questo per sconfiggerlo.
Ma la sua decisione di lasciarli andare tutti, mi sorprese comunque.
Capisco permettere ad alcuni di loro di salvarsi per guidarci fino alla ribellione, ma perchè tutti, perchè anche i Jedi?
"Non puoi essermi di aiuto" mi disse mentre rientrava "vai sulla nave medica e riprenditi, al mio ritorno mi spiegherai"
"Niente da spiegare" sussurrai "Solo un lieve malore"
Non mi ascoltò nemmeno, preso com'era dall'inseguimento dei ribelli.
Ma cosa mai avrei potuto spiegargli?
Che avevo paura di lui o per lui?
Il suo ritorno dall'inseguimento fu ancora più assurdo.
Irruppe nei miei alloggi con il respiratore che sibilava in modo assurdo, mentre continuava a ripetere "E' viva!"
La notizia della fuga in extremis della navetta con i Jedi, dopo che tutta la flotta della piccola ribellione era riuscita a fare il salto nell'iperspazio, era già rimbalzata su tutte le bocche delle truppe presenti.
Il fatto che, poi, fosse stato proprio l'incrocio di raggi traenti di due Star Destroyer ad impedire a Lord Vader di agguantare la navetta nemica, era diventata la notizia del giorno.
"Chi è viva?" domandai
"L'apprendista!" esclamò lui
"L'apprendista di..." il sangue mi si gelò, impedendomi di chiedere 'di chi?'
'Oh, no! Ahsoka!' pensai disperata.
Adesso lui sapeva della sua esistenza e lei non avrebbe più avuto pace.
Se l'aveva percepita, l'avrebbe cercata e trovata, non c'era modo di sfuggirgli.
"L'Imperatore deve sapere...!" esclamò uscendo e l'immagine del volto di Anakin Skywalker che mi fissava orrendamente dal casco rotto di Darth Vader, che aveva popolato i miei incubi ricorrenti, tornò a coprire del tutto la realtà che avevo davanti.
E mi terrorizzò di nuovo.
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